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Guercino, Il martirio di San Sebastiano, 1619 circa

    La tela, proveniente dalla Galleria Nazionale delle Marche, è vertice del periodo giovanile di Guercino e fu realizzata nel 1619, subito prima del suo viaggio a Roma. Guercino non rappresenta San Sebastiano come il martire che resiste stoicamente in piedi alle frecce dei suoi aguzzini, ma come un uomo sofferente, accasciato a terra, con lo sguardo stremato rivolto verso l’alto e i polsi ancora stretti dalle corde al tronco del martirio. Sullo sfondo, l’aurora rischiara il cielo plumbeo. La rappresentazione del corpo seminudo del santo, l’attenta regia nella disposizione delle gambe e l’esibizione dei piedi in primissimo piano sono conseguenze degli studi anatomici compiuti da Guercino. Nel 1616 aveva infatti fondato a Cento una Accademia del Nudo presso la casa di Bartolomeo Fabri, dove era possibile approfondire e disegnare modelli dal vivo.         

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