Sala 1

San Giorgio e il drago

1330/1335

    Nel San Giorgio si rivelano tutte le peculiarità della pittura irruente e fantastica di Vitale.

    “C’è violenza più attimale, più sfrenatamente appuntata al culmine d’uno scatto di vita, di quella del san Giorgio? Al culmine dell’arte di Vitale mi pare resti la sua rapacità nel cogliere l’apice di una azione violenta e improvvisa” come nel “gesto d’un cavaliere che trafigge il drago e quasi si disarciona nello slancio del colpire, mentre il suo cavallo si protende e si ritrae a un tempo”.

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    Vitale da Bologna