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Guercino, Santa Maria Maddalena, 1652/55

Guercino, San Paolo Eremita, 1652/55

    Nella Felsina Pittrice Carlo Cesare Malvasia scrisse che nel 1652 Guercino realizzò diverse opere per casa propria tra cui «quattro quadri rappresentanti Maria Maddalena, Paolo Eremita, Giovanni Battista e Girolamo.
    Santa Maria Maddalena in estasi e San Paolo Eremita nutrito da un corvo mentre si trovava nel deserto per sfuggire alla cattura, sono le due tele qui esposte. Il San Giovanni Battista è oggi conservato in una collezione privata newyorkese, mentre non si hanno tracce del San Girolamo, noto solo tramite alcune copie. Il formato orizzontale di questa serie di santi sembra confermare l’indicazione di Malvasia a proposito della loro destinazione domestica. Nelle opere della tarda maturità, Guercino approfondì le riflessioni sul classicismo di Guido Reni, che lo condusse ad una nuova pacatezza dei gesti, ad una semplificazione delle forme e ad immergere le figure in una atmosfera diafana resa tramite tinte pastello, pur preservando il tipico naturalismo e coinvolgimento emotivo. Come scrisse Denis Mahon «Guercino cerca di combinare la monumentalità con la leggerezza, il romanticismo con l’intimità, la ricerca dell’ideale con la naturalezza umana; e lo fa con una delicatezza di tocco e una sensibilità per il colore che sono veramente caratteristici».

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