Guercino, San Pietro da Verona, 1647
Il dipinto rappresenta San Pietro da Verona e secondo il Libro dei conti venne commissionato dai frati di Santa Croce di Castel Bolognese tra il 1646 e il 1647.
Entrato appena quindicenne nell’ordine domenicano dei Frati Predicatori a Bologna, san Pietro venne assassinato con un colpo di coltellaccio al cranio e un fendente di spada al cuore, mentre era in viaggio tra Como e Milano. Seguendo uno schema compositivo consolidato nel proprio repertorio, Guercino lo raffigura al centro di un paesaggio, in abiti domenicani, inginocchiato nel momento della morte, affrontata con grande dignità. Con il Vangelo e la palma del martirio in una mano e l’altra mano appoggiata al petto, san Pietro volge lo sguardo verso i due putti nella parte superiore della tela, forse aggiunti da Guercino in un secondo momento con l’intenzione di farsi perdonare il ritardo nella consegna dell’opera. Un angioletto è volto al santo, mentre l’altro indirizza il nostro sguardo sullo sfondo, dove si vede un piccolo personaggio fuggire via: si tratta probabilmente dell’assalitore di San Pietro, Carino di Balsamo, che secondo la leggenda diventerà a sua volta un domenicano, dopo essersi pentito dell’omicidio compiuto.