Guercino, Padre Eterno, 1646
Dio Padre, con la mano destra sul globo terreste e affiancato dalla colomba dello Spirito Santo, rivolge lo sguardo in basso, verso la scena che era rappresentata dal dipinto sottostante. L’opera era infatti il completamento superiore di una pala di grandi dimensioni raffigurante la Circoncisione di Gesù, realizzata da Guercino alla fine del 1646 per l’altare maggiore della Chiesa agostiniana di Gesù e Maria a Bologna. La grande pala, non presente in mostra, fu rimossa dai francesi nel 1796 e inviata a Lione dove si trova ancora oggi, mentre il Dio Padre venne destinato alla Pinacoteca di Bologna.
Secondo Carlo Cesare Malvasia, il Padre Eterno venne dipinto da Guercino «in una sola notte a lume di torchio», cioè di torcia, per sostituire una prima versione che era risultata troppo grande: questa portentosa rapidità esecutiva suscitò l’ammirazione dei contemporanei.
A colpirci è infatti la spontaneità e la disinvoltura del tratto, il balenare dei giochi di luce sulla fronte corrugata e la resa morbida e sfumata di barba e capelli.